Coronavirus: protocollo per gestione accessi in azienda

Procedure ammissibili per gestire l’accesso in azienda di lavoratori e visitatori.

In data 14 marzo 2020, è stato sottoscritto il “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento del COVID –19 negli ambienti di lavoro (di seguito detto Protocollo)”.

In parziale contrasto con quanto sancito dal Garante Privacy, il Protocollo evidenzia che è possibile sottoporre al controllo della temperatura i lavoratori ed i visitatori prima che accedano in azienda, così come è possibile richiedere una dichiarazione attestante la “non provenienza” dalle zone a rischio epidemiologico e l’assenza di contatti, negli ultimi 14 giorni, con soggetti risultati positivi al virus.

 

Adempimenti obbligatori per la tutela della Privacy di lavoratori e visitatori.

Lo stesso Protocollo impone tuttavia di rispettare gli obblighi in tema di “Privacy”, i quali vengono così riepilogati:

Riguardo alle procedure di cui sopra e stante la continua evoluzione dell’emergenza, si attendono anche eventuali chiarimenti del Garante Privacy, i quali potrebbero modificare in parte le indicazioni esposte.

  • è necessario rilasciare l’informativa sul trattamento dei dati personali, la quale può essere fornita anche oralmente. N.B.: consigliamo di rilasciare l’informativa in forma scritta, raccogliendo anche l’apposito consenso (si veda il nostro modello, appositamente elaborato);
  • la rilevazione in tempo reale della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e pertanto viene suggerito di rilevare la temperatura senza registrare il dato acquisito. È possibile identificare l’interessato e registrare il superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l’accesso ai locali aziendali;
  • è necessario definire le consuete misure di sicurezza e misure organizzative adeguate a proteggere i dati. In particolare, occorre individuare i soggetti preposti al trattamento e fornire loro le consuete istruzioni;
  • i dati possono essere trattati esclusivamente per finalità di prevenzione dal contagio da COVID-19 e non devono essere comunicati a terzi al di fuori di specifiche previsioni normative (es. in caso di richiesta da parte dell’Autorità sanitaria);
  • in caso di isolamento momentaneo dovuto al superamento della soglia di temperatura, è necessario assicurare modalità tali da garantire la riservatezza e la dignità della persona. Tali garanzie devono essere assicurate anche nel caso in cui il lavoratore comunichi all’ufficio del personale di aver avuto, al di fuori del contesto aziendale, contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 e nel caso di allontanamento del lavoratore che durante l’attività lavorativa sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria;
  • nel caso in cui l’azienda faccia compilare una dichiarazione, è doveroso raccogliere solo i dati necessari e pertinenti per la prevenzione del contagio da COVID-19. Ad esempio, se si richiede una dichiarazione sui contatti con persone risultate positive al COVID-19, occorre astenersi dal richiedere informazioni aggiuntive sulla persona risultata positiva. Oppure, se si richiede una dichiarazione sulla provenienza da zone a rischio, è necessario astenersi dal richiedere informazioni in merito alle specificità dei luoghi.

Riguardo alle procedure di cui sopra e stante la continua evoluzione dell’emergenza, si attendono anche eventuali chiarimenti del Garante Privacy, i quali potrebbero modificare in parte le indicazioni esposte.

 

 

 

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